Sposarsi in chiesa con l’abito bianco è il sogno di tutte le ragazze, o quasi. Ma prima di realizzarlo è indispensabile sbrigare alcune formalità burocratiche che spesso fanno allungare i tempi. La Chiesa cattolica sconsiglia i matrimoni nel periodo dell’Avvento e nella Quaresima; nel caso si volesse scegliere questi periodi la celebrazione dovrà avvenire in tono molto dimesso.
Il punto di partenza è la scelta della Chiesa: per tradizione il matrimonio dovrebbe essere celebrato nella parrocchia di residenza della sposa, tuttavia è ammesso anche scegliere la parrocchia di residenza dello sposo; talvolta gli sposi decidono invece di unirsi in matrimonio nella parrocchia nella quale risiederanno dopo le nozze.
Se si desidera infine, che il rito venga celebrato in un luogo particolare che non corrisponde a nessuno dei tre citati sopra, occorre chiederne il nulla osta ecclesiastico.
Nella scelta della Chiesa, si devono naturalmente considerare alcuni fattori: la capienza, eventuali limitazioni circa l’attività cine-fotografica nel corso della cerimonia, la sua ubicazione (centro storico, paese, campagna…).
La scelta può ricadere su una Cattedrale o su una Chiesa di grande importanza storica. I tal caso la vostra cerimonia sarà improntata verso uno stile formale, elegante, solenne. Ci sono due elementi da considerare bene prima di scegliere una Chiesa di grande portata storica: l’appetibilità da parte di altre coppie di sposi (quindi tempi di prenotazione verosimilmente lunghi) e l’impegno maggiore (anche economico) per decorare con fiori tutti i banchi e l’altare! In ogni caso è bene scegliere il luogo del ricevimento nelle immediate vicinanze della chiesa, per evitare che un giorno di festa si trasformi a tutti gli effetti in un penoso e stancante girovagare per gli sposi e gli ospiti. Ricordo che la cura nel programmare il proprio matrimonio non deve riguardare solo gli Sposi, ma anche tutti gli invitati.
Il galateo offre la più completa libertà. La scelta dell’ora deve essere fatta in base al tipo di ricevimento che si vuole organizzare in seguito.
9/10: segue un breakfast o un brunch che deve terminare tassativamente entro l’ora di pranzo.
11/12: dopo la cerimonia gli invitati sono invitati a un pranzo o un rinfresco di una certa importanza.
14/16: orario molto elegante. Gli invitati sono poi intrattenuti per un rinfresco in piedi da terminare entro le 19. La serata può poi proseguire con una festa da ballo.
16/18: seguirà un rinfresco oppure la cena o la cena danzante.
18.30/21: frequente in estate. Segue per gli invitati un cocktail oppure una cena o un rinfresco da concludersi entro mezzanotte.
Ma in che cosa consiste la funzione religiosa? Nel corso della messa sono quattro i momenti fondamentali che vi renderanno marito e moglie: il rinnovo delle promesse battesimali, la liturgia del matrimonio, la consacrazione e lo scambio degli anelli e infine la benedizione agli Sposi.
Dal primo gennaio 2005, nell’ambito della celebrazione del matrimonio religioso di rito cattolico, sono state introdotte alcune novità che hanno, seppure in modo lieve e senza stravolgimenti, modificato il rituale. Innanzitutto, nei giorni precedenti quello delle nozze, gli sposi prendono accordi col Parroco scegliendo le letture e le formule di rito per i diversi momenti, tra quelle consigliate nell’apposita Guida alla Santa Messa per gli Sposi, che in genere viene donata ai fidanzati durante il Corso di preparazione al Matrimonio.
All’inizio della celebrazione del Matrimonio, si fa memoria del Sacramento del Battesimo: il Parroco benedice gli sposi e i presenti, aspergendoli con l’acqua santa e ricordando loro il momento in cui hanno ricevuto il Battesimo e sono divenuti cristiani.
Il cambiamento che ha colpito di più, riguarda tuttavia la nuova formula della manifestazione del consenso:
“Io, ………….., accolgo te, ……………., come mia/o sposa/o.
Con la grazia di Cristo, prometto di esserti fedele sempre,
nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia,
e di amarti e onorarti tutti i giorni della mia vita.”
Non più “prendo te”, dunque, ma “accolgo te”, perché il verbo prendere è stato giudicato più adatto in riferimento a cose inanimate, ad oggetti, mentre ad una persona si addice molto di più il verbo accogliere. “Con la grazia di Cristo”, perché l’essere umano talvolta è fragile, e la promessa fatta il giorno del Matrimonio potrebbe avere bisogno dell’aiuto divino, per essere mantenuta giorno dopo giorno.
Una curiosità: dopo la celebrazione del Matrimonio, quando gli sposi sono già marito e moglie, a loro discrezione, e col parere favorevole del Parroco, c’è la possibilità di introdurre un ultimo rituale, quello dell’incoronazione degli sposi: due coroncine dorate o argentate, vengono poste sul capo dei novelli sposi, come simbolo di incoronazione nella gloria di Cristo; questo rito, che può apparire nuovo e senza precedenti nella chiesa cattolica, è invece praticato per tradizione in diverse parti d’Italia, ed è tipico del matrimonio greco-ortodosso, dove gli sposi incoronati compiono il giro della chiesa, festeggiati da parenti e amici.
Un bel ricordo di questo momento, il più importante della giornata, è sicuramente il libretto della cerimonia. Nel tempo il riaprirlo comporta il rispolverare le letture scelte e le parole che il sacerdote ha scelto per commentarle.
La musica con la sua forza e la sua capacità di emozionare e suggestionare ha lo scopo di rendere unica la cerimonia religiosa e la sua funzione principale è quella di accompagnare e sottolineare i momenti più importanti della celebrazione, dall’ingresso degli invitati all’uscita degli sposi. Per questo deve essere consona al periodo liturgico, alla natura del rito e alle sue singole parti. L’esecuzione dipende dal tipo di chiesa che avete scelto: se parliamo di una basilica antica, sarà probabilmente provvista di un organo. Allora perché non utilizzarlo? Ma potete optare anche per un coro o un’orchestra, a seconda dell’ampiezza della stessa. Se siete orientati, invece, verso una chiesa più piccola, ma sempre antica, l’idea potrebbe ricadere su un duo o un quartetto. Al contrario, se preferite una chiesa moderna l’imperativo è trovare dei musicisti qualificati che sappiano consigliarvi e regalarvi la giusta “dose di emozione”. I momenti cruciali della cerimonia sono: l’ingresso della sposa, l’offertorio, la consacrazione, la comunione, le firme e l’uscita degli sposi dalla chiesa. Ricordatevi in ogni caso di informare il sacerdote delle vostre intenzioni.
Il sacerdote
Un’altra evenienza che si sta manifestando sempre più spesso è il desiderio di far officiare il rito da un sacerdote di una parrocchia diversa da quella di residenza o perchè c’è un rapporto di amicizia o perchè si collabora con lui. In questo caso si può chiedergli di celebrare il rito nella parrocchia di uno degli sposi oppure trasferirsi nella sua o scegliere una terza parrocchia. Tutti i permessi devono essere ovviamente a posto. Se viene invitato al ricevimento, il posto d’onore è il suo. Oltre all’offerta per la chiesa, può essere carino omaggiarlo di una bomboniera soprattutto quando si è legati a lui da un buon rapporto; certamente tale bomboniera non sarà uguale a quella degli altri invitati ma non deve essere necessariamente neanche il classico soggetto religioso.
Un matrimonio celebrato in chiesa può arrivare a durare anche un’ora e mezza, il rito civile, invece, nella sua linearità è molto breve e solitamente non si superano i 20 minuti.
In Italia la cerimonia civile è regolamentata da poche semplici norme, che spesso l’hanno privata di quell’atmosfera di solennità e di romanticismo che per tradizione appartengono alla cerimonia religiosa. Questo è stato in molti casi uno dei motivi che hanno spinto numerose coppie a rinunciare all’idea di un matrimonio laico a favore di una celebrazione cattolica, anche nei casi di scarsa o nulla convinzione religiosa. Del resto è comprensibile che nessuno desideri per il suo Gran Giorno una cerimonia sbrigativa e frettolosa, che si riduca alla semplice lettura degli articoli del codice civile.
Fortunatamente le cose sono cambiate, anche grazie alla diffusione sempre crescente del matrimonio civile a scapito di quello religioso.
Se state quindi progettando di sposarvi in comune, non rinunciate a dare un tocco di romanticismo e di solennità alla vostra funzione.
Verificate come prima cosa la disponibilità del sindaco o dell’addetto comunale
(nei piccoli centri è più facile avere il loro consenso) e poi preparatevi a organizzare il matrimonio dei vostri sogni.
Ci si sposa in Comune in caso uno degli sposi sia divorziato civilmente e non abbia ottenuto l’annullamento da parte della chiesa; se le religioni degli sposi non consentono un unione reciproca; motivi ideologici vari, desiderio di maggiore sobrietà , ecc.. Non tutte le coppie al primo matrimonio civile sono necessariamente laiche: in alcuni casi si desidera semplicemente dissentire con l’idea di “famiglia” imposta dalla chiesa cattolica e non si considera il matrimonio un sacramento indissolubile che unisce corpi ed anime per l’eternità .
Quali che siano le motivazioni che portano alla sala comunale, va comunque detto che il matrimonio civile è un atto di grandissima importanza, non rappresenta nè una seconda scelta, nè un’attenuazione degli impegni e degli oneri. E’ infatti uno di quegli atti simili al giuramento in tribunale: coinvolge gli individui dal profondo e pone le proprie basi su etica (firma e testimoni), morale (vi è l’obbligo giuridico della fedeltà), rapporti sociali (è un atto pubblico), rapporti economici (mutuo soccorso fra i contraenti).
Il Matrimonio è l’unione di due persone finalizzata alla reciproca solidarietà, oltre che al mantenimento ed all’educazione dei figli.
Sul piano affettivo si tratta dunque del coronamento di una promessa di amore. Sul piano giuridico il matrimonio rappresenta un accordo a cui la legge riconosce un valore contrattuale, vincolante per i contraenti e per tutta la società.
Il Matrimonio si definisce Civile quando è celebrato davanti all’Ufficiale di Stato Civile, è assoggettato alle regole espressamente previste dal codice civile e dalle leggi speciali e non riveste alcun rilievo in ambito religioso.
La Cerimonia
La cerimonia di celebrazione del matrimonio civile comprende tre momenti specifici:
La lettura di tre articoli del Codice Civile (artt. 143, 144, 147);
L’esplicita e pubblica dichiarazione di volontà di coniugarsi;
La lettura dell’atto di matrimonio e la sua sottoscrizione da parte degli sposi, dei testimoni e dell’Ufficiale di Stato Civile.
La legge permette anche di farsi sposare dal migliore amico o dalla migliore amica. Una vecchia dimenticata norma del 1939 prescriveva infatti che «…il titolare della funzione può delegare le proprie competenze a uno o più consiglieri o ad altra persona che abbia i requisiti per la nomina a consigliere comunale». Il DPR n. 396 del 3 novembre 2000 ha mantenuto questa possibilità e, all’articolo 1, comma 3, recita: «Le funzioni di ufficiale dello stato civile possono essere delegate ai dipendenti a tempo indeterminato del Comune, previo superamento di apposito corso, o al presidente della Circoscrizione ovvero a un consigliere comunale che esercita le funzioni nei quartieri o nelle frazioni, o al segretario comunale. Per il ricevimento del giuramento di cui all’articolo 10 della legge 5 febbraio 1992, n. 91, e per la celebrazione del matrimonio, le funzioni di ufficiale dello stato civile possono essere delegate anche a uno o più consiglieri o assessori comunali o a cittadini italiani che hanno i requisiti per la elezione a consigliere comunale». Quindi qualunque cittadino eleggibile può celebrarlo!! Può essere, questo, un modo molto più simpatico di festeggiare le proprie nozze: anziché far celebrare il rito da un anonimo consigliere o funzionario, può essere molto più divertente farlo celebrare dall’amico o dall’amica del cuore. Il celebrante così scelto viene sempre affiancato da un ufficiale di Stato Civile che lo coadiuva nella celebrazione durante la quale può pronunciare agli sposi alcune parole che, data la conoscenza, risultano solitamente particolarmente sentite. Si possono anche leggere brani di prosa e poesie, previo accordo con chi celebra il rito. Di solito la lettura avviene dopo la dichiarazione di unione, prima della lettura dell’atto matrimoniale e delle firme. Certo può rappresentare un momento molto commuovente e l’occasione per gli sposi stessi di scambiarsi una promessa ancora più significativa (infatti la cerimonia civile non prevede molte “battute”, questi infatti si limitano di solito ad un paio di SI).
Galateo:
Ora passiamo invece a quelle piccole regole di galateo che renderanno il matrimonio civile un evento raffinato e di classe, con un occhio particolare alle tradizioni e al bon ton.
Gli abiti:
Assolutamente no a tutto ciò che ha sapore di “vorrei sposarmi in chiesa ma non posso”. Scegliere il matrimonio civile significa scegliere anche un look preciso. Lei non avrà una mise con candidi veli e bianco tulle, lui non sfoggerà tight, cilindro e bastone. Abito lungo o corto (ma da giorno!!! Niente strass, paillettes, ricami oro argento) per lei, meglio se corredato da una giacca stile tailleur che da un piacevole effetto rigore, stola, sciarpa o foulard sulle spalle, cappello si e guanti. Ottimo il tailleur importante, sempre con cappello, guanti e foulard, ottimo per l’estate (se si ha il fisico adatto) l’abito sottoveste lungo tre quarti, purché le spalle siano coperte per tutta la cerimonia, scarpe particolari e con un bel tacco (se si riesce a portarle con disinvoltura!). Da evitare in ogni caso il nero. Per lui è perfetto il completo grigio scuro, con cravatta, camicia rigorosamente bianca e gilet preferibilmente semplice. Scarpe nere, ammessi i gemelli purché estremamente semplici.
Per quanto riguarda la musica, data la brevità del rito, è bene considerare che i pezzi non saranno più di due o tre. La musica rappresenta infatti il sottofondo dell’entrata degli sposi, la raccolta dati dei testimoni, il momento delle firme e l’uscita dalla sala. Anche in questo caso sarebbe da evitare tutta la musica sacra, per il resto spazio libero alla fantasia.
Le tradizioni:
Sì e ancora sì a tutto ciò che di tradizionale è correlato a questo giorno:
trovarsi con le amiche la mattina per prepararsi insieme, non vedere lo sposo il giorno precedente, indossare qualche cosa di vecchio, di nuovo, di prestato e di blu, farsi accompagnare dal padre nella sala, fare attendere (non più di qualche minuto, sennò si diventa maleducati) lo sposo con il bouquet ecc…
Se si convive già è comunque bello che i futuri sposi entrino insieme e gli invitati li seguano disponendosi ordinatamente alle loro spalle. In certe Case Comunali invece prima entrano tutti gli invitati, poi gli sposi per ultimi.
Si a lacrime, emozione, mani tremanti.. tutto ciò non rappresenta certo una caduta di stile. Anzi!!! Dona un tocco estremamente sincero e commuovente al tutto.
Si anche al riso.. che deve però essere tirato all’uscita del Comune, non all’uscita della sala deputata ai matrimoni!!!
Idem per i baci, devono seguire il rito del riso ed essere elargiti senza parsimonia!!!!
Storicamente il matrimonio non è stato altro che l’unione legale tra le parti (non necessariamente due e non necessariamente con gli stessi diritti: la donna è quasi sempre stata considerata subalterna all’uomo). A partire dal Medioevo, però, la Chiesa ha iniziato a estendere la sua giurisdizione anche su questo atto: per essa infatti il matrimonio è in sé stesso un vincolo di diritto naturale e sacro. Mentre all’inizio ci si limitava a una semplice benedizione davanti alla chiesa, dal XIII secolo in poi si afferma definitivamente il matrimonio canonico come sacramento, di cui il Concilio di Trento (1563) stabilisce la forma definitiva. Negli ultimi secoli, però, la riforma protestante e le spinte per una maggior laicità dello Stato hanno portato i legislatori a interessarsi anche a questo campo: del 1804 è il Codice Napoleonico, che stabilisce per la validità del rito la presenza di un ufficiale dello stato civile. Nello Stato italiano unitario l’introduzione di un nuovo Codice Civile a partire dall’1/1/1866 disconobbe tutti gli effetti giuridici al matrimonio religioso, mantenendo come unica forma valida quello civile e consentendo per la prima volta ai non credenti di unirsi in matrimonio senza sottostare ai dettami degli ecclesiastici. Il Concordato del 1929, purtroppo, ridonò effetti civili anche al matrimonio religioso. Ancora oggi il matrimonio civile è disciplinato dal Codice Civile del 1942.
Attenzione: l’articolo 110 del codice civile autorizza la celebrazione fuori della casa comunale solo nel caso in cui uno degli sposi, per infermità o per altro impedimento giustificato, sia impossibilitato a recarsi nella sede stabilita dal Comune stesso per le nozze.
La prima coppia a fare un passo di questo tipo non poteva che provenire dall’estero (Susie e Scott, dal Regno Unito). In alcuni paesi (Australia, Canada, Irlanda, Norvegia, Nuova Zelanda, Scozia, alcuni stati USA) il matrimonio umanista ha valore legale: in Italia ovviamente no, ma ne diede notizia anche la stampa (L’Unità, 25 luglio 2002)quando il 21 luglio si officiò, presso il Castello di Burio, vicino Asti, il primo matrimonio laico-umanista in Italia.
In cosa consiste? Alla firma in Municipio segue una cerimonia privata che i due sposi personalizzano secondo i propri gusti, e che prevede la presenza di un “officiante” laico, che legge un testo preparato dalla coppia stessa. In poche parole, una cerimonia che non ha assolutamente nulla di liturgico, ma molto di umanissima (e umanistica) voglia di divertirsi.
Se avete optato per questo Rito potrete completare la personalizzazione con la scelta della location della funzione. Non avendo infatti più il vincolo di scegliere Chiese o un posto eletto a Casa Comunale, potrete decidere di celebrare la funzione nel luogo che più vi rappresenta o che avete sempre sognato, qualunque esso sia. Sono sempre di più le strutture che si stanno organizzando per offrire alle coppie location mozzafiato e indimenticabili per celebrare una funzione Laico-Umanista.
Ciascuna Cerimonia Laica è unica, creata espressamente per quella occasione e per quelle persone. Si basa su valori umani condivisi, senza religione o superstizione. Non esistono forme prescritte o regole da seguire, e (al di là dei requisiti legali) non c’è niente da osservare. La celebrazione dell’amore, dell’affetto e della decisione di condividere la propria vita con quella di un’altra persona è regolata da leggi diverse nei vari paesi, ma non conosce confini né geografici né di genere: dunque accanto al Rito Civile sempre più coppie affiancano il Matrimonio Laico Umanista, basato sui valori delle persone, sulla condivisione delle emozioni e dei sentimenti con letture da parte degli invitati che vengono attivamente coinvolti e momenti simbolici in cui il gesto si fa poesia.
Le Cerimonie di Unione – o Unioni Civili – possono riguardare sia coppie di diverso sesso sia coppie dello stesso sesso (ricordiamo però che in Italia queste ultime hanno valore affettivo ma non ancora legale).
Come organizzare una Cerimonia Laica Umanista? Solitamente la Celebrazione varia a seconda delle preferenze della coppia: nella Cerimonia c’è un primo momento di accoglienza e di benvenuto, segue una presentazione degli sposi, della loro storia, eventualmente la presentazione dei Testimoni e del perché della loro scelta. Poi c’è la fase centrale in cui gli sposi si scambiano la Promessa con eventuali momenti simbolici, le letture degli ospiti o dei Testimoni e infine un discorso augurale conclude solitamente la Cerimonia
Riti simbolici
Ci sono alcune cerimonie che si possono inserire sia nel rito in comune sia in quello laico umanista. Una di queste è la ‘cerimonia delle candele’ dove la coppia con una candela ciascuno accende una candela più grande, simbolo della nuova vita insieme.
O ancora la ‘legatura delle mani’, rituale di origine celtica dove ai due sposi vengono appunto unite le mani con un nastro per simboleggiare l’impegno per una serena vita insieme. Se anche questa non dovesse piacere, si può optare per la ‘cerimonia della sabbia’: gli sposi utilizzeranno due contenitori con sabbia di colori diversi e ne verseranno il contenuto in un contenitore più grande. Per gli amanti dell’ecologia, un’idea potrebbe essere quella di piantare un albero, nel caso di una cerimonia all’aperto o, infine, l’idea di creare una ‘capsula del tempo’ da sigillare durante la cerimonia e riaprire in un lontano anniversario!
Ma ricordate che, a prescindere dal tipo di Matrimonio scelto, la cosa più importante è la vostra voglia di stare insieme… Questo è l’ ingrediente giusto per la riuscita di qualsiasi cerimonia!
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Melania Millesi WP